mercoledì 26 agosto 2015

URANIAMANIA – Nascita dell'Anti-Uomo – D. R. Koontz


Ormai questi libretti dai titoli improbabili e dalle copertine magnifiche, purtroppo, stanno sparendo dalla circolazione. Perciò, se su una bancarella riesco a trovarne qualcuno per uno o due euro, cerco di non farmelo scappare.
Che sia un romanzo noto o meno, che sia di uno scrittore famoso o di uno sconosciuto, poco importa. I volumetti Urania, a prescindere dalla collana o dall'edizione, mi hanno sempre stregato solo dalla copertina. Il contenuto, poi, sarà giudicato in seguito, al momento effettivo della lettura.
Proprio per questo motivo, capita (molto) spesso che il lungo racconto di un tizio totalmente anonimo dal titolo aberrante possa rivelarsi una vera chicca, mentre magari il romanzetto di un nome importante possa poi risultare di una sciattezza disorientante.
Anche se non è quest'ultimo il caso, da quest'opera di Koontz (scrittore che a me non dispiace, anzi) mi sarei aspettato qualcosina di più. Perché nonostante diverta e intrattenga senza annoiare, "Nascita dell'Anti-Uomo" è di una banalità allarmante.
Il racconto riesce a non risultare pesante né troppo invecchiato, ma, preannunciato in parte dalla copertina (e forse anche dal titolo), il plot-twist al fulcro della vicenda arriva già, bene o male, rovinato. Aggiungiamoci una struttura divisa in due parti (simili tra loro, per giunta) che richiamano, in ordine, "Frankenstein" e "Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde", e otteniamo che quello che, probabilmente, era un buon racconto (così infatti era stato scritto in origine), è diventato ora un libretto sci-fi horror banalotto.

Ma vediamo di cosa si parla! (seguono spoiler)

Prima parte: Frankenstein.
In un futuro più o meno prossimo, il dottor Jacob Kennelman si trova a dover fuggire dal Governo Mondiale, fantomatica istituzione di controllo internazionale, dopo aver "rubato" l'invenzione del secolo: l'androide perfetto, l'essere in grado di autoperfezionarsi e di perfezionare, a sua volta, la razza umana intera, voluto morto dal GM perché, in una società schiacciata dalla sovrappopolazione, una macchina senziente in grado di riportare in vita i morti (proprio così!) viene vista come pericolosa per l'intera umanità (nonostante, ATTENZIONE, sia stata scoperta una sorta di "anti-gravità" a campi magnetici (OHOHOH!!) che non è stata comunque usata per colonizzare altri pianeti!!!).
Dopo giorni e giorni di fuga, giunti in un posto apparentemente tranquillo, l'androide si lascia andare, spingendo Kennelman ad una matta e disperata ricerca di cibo, alla sua metamorfosi finale,quella che gli permetterà di far evolvere, assieme a lui, l'intera razza umana.
E già (1) la copertina ci suggerisce leggermente quale sia l'aspetto di questa metamorfosi, e già (2) i continui rimandi del protagonista alla vicenda di Frankenstein ci suggeriscono qualcosa.

Parte seconda: Jekyll e Hyde.
In breve: il GM trova il nascondiglio e, credendo morto l'androide, porta in tribunale Kennelman. Comparsa di un buon avvocato: il protagonista, fin'ora persona più ricercata al mondo, si trova libero in due giorni (?!?!?).
Non passa un altro giorno che si trova nuovamente a dover fuggire: quello che sembra sotto ogni aspetto la sua creatura, adesso lo vuole morto.
Iniziano altri inseguimenti all'interno di una NewYork City alvearizzata che porteranno nuovamente il nostro dottore al luogo in cui aveva lasciato nascosto il suo androide per scoprire che...

... l'androide non è altro che il corpo scelto dall'essere che creò l'universo per reincarnarsi (!?!?!), ma da cui, accidenti!, si è scissa, durante la metamorfosi, la sua parte puramente malvagia (!?!?!?!?) che poi ha inseguito Kennelman per tutta la seconda parte del romanzo.
E che vi aspettate poi? Finale al kerosene e tante fiamme!

Forse quello che rovina la lettura è il voler spiegare (annoiando a morte) per filo e per segno la natura della creatura, o forse è semplicemente il fatto che questa storia, pensata per essere un racconto breve, semplicemente non funziona se viene allungata per 140 pagine.
Fatto sta che, per ingannare un'attesa di quattro ore dal barbiere, questo romanzetto è stato veramente molto utile.

Alla prossima, amici!
(e chi vuole commentare o condividere, si senta il benvenuto!)

4 commenti:

  1. Solo a leggere Urania mi esalto ;-) gran Post! Cheers ;-)

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    1. Dopo la scorta estiva che ho fatto ne avrò per tutto l'inverno!

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  2. Ma i miei preferiti sono gli Urania con il prezzo in lire ;)

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    1. Ahah, danno proprio quel senso di bancarella estiva a cui devi fermarti per forza!

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